Secondo la Boldrini-in-miniatura io sono razzista!

diritti-e-doveri

Razzista! Mi hanno chiamata razzista perchè difendevo una questione di principio fondamentale: tutti, senza distinzione di razza, colore, religione, sesso hanno uguali diritti e uguali doveri. Se si prescinde da questo assunto di base, si esaspera quel buonismo senza senso, ingiustificato e offensivo sia per chi ne è oggetto che per chi lo subisce, un buonismo pietoso che porterà alla deriva senza ritorno della società civile così come siamo abituati ad intenderla.

Partiamo dai fatti. Treno regionale di un venerdì pomeriggio zeppo di pendolari che in Calabria si adattano ad un servizio di trasporti regionale risicato data la povertà della disgraziata regione – tra le ultime in Europa – in cui peraltro l’evasione la fa da padrone. I paganti, lavoratori che si sobbarcano ore di viaggio avventurandosi tra coincidenze azzardate, attese, ritardi e quant’altro, finiscono per accollarsi le spese del trasporto dei furbi e dei disgraziati che i soldi per pagare non li hanno veramente. I furbi sono di tutti i colori, i disgraziati pure.

Il venerdì in cui è ambientata la nostra storia, il capotreno chiede il biglietto ad una signora nota ai pendolari paganti per l’abitudine reiterata di non pagare il biglietto accampando la solita scusa :”Non ho i soldi”. La signora in questione sfoggia mini abitino giallo con occhiali e scarpe intonate, telefonino, trucco vistoso e prima di salire sul treno è stata vista uscire dal bar sorridente con altre persone. Alla sollecitazione del capotreno che le chiede i soldi del biglietto con la maggiorazione, la signora risponde con un sorriso beffardo estraendo poche monetine dalla borsa e appoggiando le stesse sul cestino dei rifiuti come per dire “se vuoi te li prendi”.

Il capotreno, ragazza fisicamente poco adatta agli scontri, verbali e non, scuotendo la testa desolata guarda gli altri pendolari e con voce flebile prova a dire: “non posso farle il biglietto in treno senza la multa, deve scendere alla prossima”. La signora non batte ciglio. Ha raggiunto il suo scopo. La prossima stazione è proprio quella in cui deve  scendere. Il capotreno si allontana e a questo punto entra in scena la Boldrini in miniatura seduta vicina alla signora.

Mentre chi scrive sottolinea insieme ai compagni di viaggio l’ingiustizia dell’accaduto forte del principio che un servizio , se ne vuoi usufruire, lo devi pagare la Boldrini in miniatura, radical chic tutta d’un pezzo ci apostrofa : “Siete dei razzisti! La signora non deve pagare, viene dalla guerra. Quanto siete cattivi”…

Chi scrive, la razzista, come avrete notato finora non aveva fatto finora nessun riferimento al colore della pelle della signora strafottente che usualmente non paga il biglietto. Il riferimento alla “razza” lo ha introdotto la fanciulla che nel corso della discussione che ne è seguita, ha apostrofato la sottoscritta e chi l’accompagnava come “ignoranti, retrogradi, perfidi” brandendo una copia dell’Internazionale, sostenendo che in tutti i paesi d’europa i profughi non pagano, colpevolizzandoci perchè non andiamo noi a raccogliere le cipolle … questa delle cipolle richiederebbe un post a parte. Un breve accenno però non lo posso evitare. La signorina sosteneva che la signora non pagante era costretta a fare i lavori che gli italiani non vogliono fare. Quando le abbiamo chiesto che lavoro facesse lei ha risposto ” io sono fortunata, potrò fare il lavoro che più mi piace. Per ora c’è qualcuno che paga per me…”. Figlia di papà con tutto pagato che fai la samaritana con i soldi degli altri… provo a tenere a bada la collera per arrivare al concetto fondamentale che cerco di esplicitare.

Razzista al contrario, ma non meno pericoloso, è chi ragiona in questo modo. Se sostieni a priori che chi ha un colore di pelle diverso ha solo diritti e non doveri, discrimini e umili peggio di chi nega i diritti. Il dovere è alla base della convivenza sociale. “Il dovere è l’azione che può produrre più bene nel mondo rispetto a qualsiasi altra azione” (Tommaso Moro). Se neghi i doveri neghi i diritti! L’integrazione parte dalla accettazione delle regole: negare questo vuol dire voler continuare a segregare, discriminare, umiliare.

Per la cronaca, la discussione si è conclusa con la signora non pagante che poco prima di scendere mi ha mandato … a quel paese … tanto ormai era arrivata…

ps: per Boldrini-in-miniatura, a scanso di polemiche, intendo ragazza colta, agiata che pensa di conoscere tutto e tutti, che pensa che tutti siano brutti cattivi e razzisti, tranne che lei che ha viaggiato con i soldi di papà, conosce il mondo e legge l’internazionale… La Boldrini, quella vera, non c’entra niente …

 

 

 

 

 

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2 risposte a Secondo la Boldrini-in-miniatura io sono razzista!

  1. JanQuarius ha detto:

    Per la Boldrini razzisti sono tutti tranne lei.

  2. Gabriele Emilio Chiodo ha detto:

    Considerazioni che non fanno una piega. Ne esce fuori comunque anche questa, la mia: ancora non abbiamo cominciato a fare i conti , con onestà morale ed intellettuale, con il tipo nuovo di convivenza con le persone che sono arrivate in Italia. Dobbiamo trovare la “via di mezzo” tra questi atteggiamenti buonisti e quelli realmente odiosi di Salvini e dei suoi seguaci

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